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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0202
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Lettere sopra
ìre, ch’ella fa copiare a Firenze, vorrà che
abbia un luogo un’opera così rara. Forse
ch’ella ci troverà che dire nelle forme del-
le Jfigure, che tirano alquanto altozzo, tol-
fone la Madonna che è di giusta sirnme-
tria: nel che è qualche volta caduto anche
il gran Rafsaello, grandissimo amico, come
ella sa, del Frate, e che da lui non isde-
gnò d’àpprendere a maneggiare i colori. I
suoi Apostoli, che si hanno intagliati da
MarcantoniO) sono di sacoma anzi corta che
no. E' vero che si potrebbe dire, che ta~
li gli ha fatti Raffaeilo, per essere stati gli
Apostoli uornini grossolani, e per niente
gentili. E forse per la ragione medesima
il Frate fece nelia Purificazione la hgura
del san Giuseppe, che più d’ogni altra dà
in tozzo. Ma comunque sia di questo, nien-
te per certo si potrà opporre alia fìgura del
san Marco, che è ora nel palazzo Pitti, 0
ne fa uno de’principalissimi ornamenti. El-
la si ricorderà, come racconta il Vasari,
che fece questa gran hgura di cinque brac-
cia, sendogli detto che avea maniera mi^
nuta. Ben egli seppe quivi mostrare, quan-
to ayesse maniera grandiosa, dove occorres-

se
 
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