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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0281
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ì/ÀRCHITETTirHA.
tò ricevere da quel popolo lode grandissi-*
ma, e con liberalissimi doni esser ricono-'
sciuto nel suo ritornarsene a Mantova. Es-
so è composto di un ordine solo? di un cer-
to fare di mezzo, dirò così, tra il gotico
e il greco, con le più belle legature del
mondo, di una grandiosità e di un pitto-
resco che incanta. E alla vista di esso mi
si è ribadita in capo quella mia opinione ;
che nell’architettura assai più valesse Giu-
lio Romano , che non facea nella pittura.

Quanto vorrei ch’ ella fosse qui, e che
tali disegni vedere gli potessimo ed esami-
nare insieme ! Ne vedrebbe uno di un cer-
to Jacopo Rannuzzi nello stile della nostra
facciata di santo Zaccaria; ed uno tra gli
altri di Alberto Alberti dal Borgo di s.
Sepolcro, che punto non le dispiacerebbe.
E'compartito in due ordini, così però che
ci ha posto un attico tra due, che fa una
vista assai bella. E tale invenzione è simi-
le a quanto praticò Raffaello nel disegno
della facciata di san Lorenzo di Firenze,
che all’Alberti, cometoscano, era forse av-
venuto di vedere. Io Fho veduto anch’io,
ed anche l’ho 'fatto copiare la mercè del
To: VIII. S si-
 
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