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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0348
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&4Ò Lettere SOPRA

come di fautore e protettore grandissimo

delle belle arti .

Elia lia senza dubbio letto in Plinio, co»
me Ortensio fabbricò un tempio nel stio
Tusculano per collocarvi un quadro di Ci-
dia rappresentante gli Argonauti ; come Lu-
cullo diede non so quanti talenti per una
ccpia della Stefaneploco di Pausia ; come
Marco Agrippa mostrò in parole ed in fat-
ti, che i monumenti delle belle arti con-
servare si doveano nella città di Roma, q
non mandargli, come era allora costume
in Italia, e lo è presentemente in Inghil-
terra, nello esilio delle ville.

Ora tutto ciò riunisce in sè medesimo
il conte di Northumberland . A1 famoso
Mengs, che è presentemente in Ispagna a*
servigj di qitel re, fece già egli copiare la
scuola di Atene della granclezza medesima
dell’originale , rimunerandolo da Lucullo „
A Pompeo Battoni fece copiare similmento
il convito e ii concilio degli dei, che sono
nei piccolo Farnese : a Felicio Costanzi il
trionso di Bacco deHa galleria Farnese ; e
a Masuccio discepolo di Carlo Maratti V au-
rora di Guido della vilia Rospigliosi : e tut-.
 
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