V A R I E » 4 7
poesie » Ben mi duole ch’ egii sia ora libe»
rato da tali pericoli , ed io dalla mia fede.
ïl Sonetto è questo :
Pciga angioletta, ehê in sï dolce e puto
Leggiadro velo a noi dal ciel scendesti,
Ed or heando vai quest? aure, e cjuesbi
Colli, che di tal don degni non furo ;
Per quella man per q-iLelle lahhra îo giurof
Per que' tuoi schivi atti cortesi onesti,
Per gli occhi, onde tal piaga al cuor mi festi^
CJi io già morronne, e sorte altra non curo :
CJie sëbhen gelosia del suo veneno
M'asperse, inai non nacque entro al mio petta
Pensier cJie al tjio candor recasse oltraggio ;
E se nuhe taior di reo sospetto
Aïzarsi oso , per dileguarla appieno
Del divin volto tuo hasto un sol raggio .
Contuttochè di sonetti io non so.çdia esser-
O
ne ghiotto gran cosa , mi pare che questo
meriti d’ esser conseryato . Non pare an-
che a voi di ravvisarvi dentro quella puri-
îà di stile , quel maestoso andamento , qnel
felice impasto che è tutto proprio del Man-
fredi ? E veramente di questo sonetto , ch’
egli
poesie » Ben mi duole ch’ egii sia ora libe»
rato da tali pericoli , ed io dalla mia fede.
ïl Sonetto è questo :
Pciga angioletta, ehê in sï dolce e puto
Leggiadro velo a noi dal ciel scendesti,
Ed or heando vai quest? aure, e cjuesbi
Colli, che di tal don degni non furo ;
Per quella man per q-iLelle lahhra îo giurof
Per que' tuoi schivi atti cortesi onesti,
Per gli occhi, onde tal piaga al cuor mi festi^
CJi io già morronne, e sorte altra non curo :
CJie sëbhen gelosia del suo veneno
M'asperse, inai non nacque entro al mio petta
Pensier cJie al tjio candor recasse oltraggio ;
E se nuhe taior di reo sospetto
Aïzarsi oso , per dileguarla appieno
Del divin volto tuo hasto un sol raggio .
Contuttochè di sonetti io non so.çdia esser-
O
ne ghiotto gran cosa , mi pare che questo
meriti d’ esser conseryato . Non pare an-
che a voi di ravvisarvi dentro quella puri-
îà di stile , quel maestoso andamento , qnel
felice impasto che è tutto proprio del Man-
fredi ? E veramente di questo sonetto , ch’
egli