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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 9): Lettere Varie; Parte 1 — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-9]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28029#0089
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V Α Ά 1 E . 81

îl pennello di Tiziano o di Berglien è egli
mai arrivato più là ?

Ecco stiticherie che cadono a me dalla
penna . Ma da questo stesso ella coinpren-
da e il pregio della sua traduzione , e la
sincerità del mio animo . Ella si rifaccia
poi meco di simili stitiche'rie con le acu-
te sue annotazioni sopra le mie coserelle .
ÎSarcli parviLS onyx éliciet cadum . Ma poi-
chè ella è cosi valente a tradurre, e ad
esprimere in nostra lingua le cose più di-
licate ; che non imprende ella uiTopera,
che la porrà allato del Davanzati ? E ben
elia sa il luogo ch’egli tiene , e che di si-
inili traduttori seggono quasi del pari co-
gli autori medesimi . Anche in Inghilterra
Creek si confonde con Lucrezio , Pope con
Omero ; in Francia Sacy con Piinio , Yau-
gelas con Quinto Curzio . Qmesta opera sa-
rebbe la traduzione de’Commentarj di Giu-
lio Cesare . Se già ii Fiorentino ha avuto
il vanto di superare Tacito nella strettez-
za e nel frizzo ; e il Trevigiano avrâ ii van-
to , son sicuro , di uguagliar Cesare in pro-
prietà di parole , in puriîà in candore in
grazia di stile . Ella ci pensi ; e non isde-
To: IX. F eni,
 
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