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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 9): Lettere Varie; Parte 1 — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-9]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28029#0120
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1125 LeT TERE

dove il Salvini mostra non avere avvertito
a ciò che potea la lingua greca , e a ciô
che non potea la nostra? L’' ixoyAvnv si ac-
corda col ySiviv, e non con altro in virtù
della varia terminazione dei casi nel gre-
co; e perô queH’aggettivo poteasi senza te«
ma di confusione trasporre nel secondo ver-
so, ch’e’sarebbe ito come da sè a trovare
ii suo sostantivo nel primo. Non cosi il fu-
nesta} che puô cosi bene riferirsi allo sde-
gno come ad Achille , e genera oscurïtà .

E uno esempio dello aver perduto il din*
torno d’Omero non si trova egli poco do-
po il principio nel verso , che chiude îa
bravata di Agamennone al vecchio Crise ?

Αλλ’ sdi, yn μίρίδιζε, σαωηροί ωί ηί vîyim

dice il greco,* e il Salvini volta

Or va t pià non sdegnarmi ; e salvo riedi ;

che per esser fedele conveniva voltare se
vuoi tornar salvo . Cosi vuole il natural
sentimento ; cosi portano le versioni lati-
ne ; e lo scoliaste greco dichiara queU’dinê
per 'όττωί dv .

lo mi feci già leciîo nelie mie rissessio-

ni
 
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