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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 9): Lettere Varie; Parte 1 — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-9]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28029#0224
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£i6 Lettere

quel poco che ne riraane loro di asciutta

ne fanno dei razzi.

Non è già perè che io. stimi, signor Ba»
rone, che la qualitg, del governo faccia il
tutto. Credo anch’io ai climi. Quello che
succede tutto giorno agli animali e alle pian-
te , che sanno buona o mala prova secon-
clo il grado di latitudine ove crescono , cre-
do che succeda anche agli uomini. Qua-
lunque forma di governo si desse alla Lap-
ponia o alla Nigrizia, non mi aspetterei già
io a vedervi sorgere un Demostene o un
Raffaello. Nelle nazioni vi sono delle qua»
lità intime che hanno radice nelle qualità
Jfisiche del terreno e del cielo, dei carta-
teri indelebili , che tralucono a traverso
qualsivoglia mutazione di stato : e dalle es-
pressioni più comuni delle lingue si posso-
no arguire gli umori dominanti delle na-
zioni medesime . Benella, signor Barone,
accorto com’ella è, avrà osservato che lo
ingegno italiano ha in sè medesimo tutt’al-
tra solidità che le erudizioncelle non mostra-
no , le canzoni, i sonetti e le altre bagat-
telle in cui ora è forzato di uscire. Ella
pur sa, se hanno prosperato ie arrai tede-

sche
 
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