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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 9): Lettere Varie; Parte 1 — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-9]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28029#0236
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sa8 L E T T E R E

ne quasti clie tutta la commedia de' LitU
ganti da Ai'istofane; delle scene iutere da
Euripide: e non lia egli nella Fedra tradot-
to da Seneca , senza farne pur motto , quel™
la tanto rinomata scena , dove la medesi-
ma Fedra dichiara rincestuoso suo arnore
ad Ippoîito? Quante novelle del la Fontaine
non sono italiane di origine? L’Amfitrione
di Moliere, Γ Avaro irx gran parte è cava-
to da Plauto. Tofano, e ii Frate mezzano
del Boccaccio diedero l’argomento e Fin-
treccio al Giorgio Dandino , e alla Scuola
de mariti del medesimo autore.

Non è già per questo , che voi ed io non
tenghiamo quei poeti in sommo pregio, e
singoîarinente Moliere , quel gran ritrattista.
della natura, a cui nulla usci mai della
penna per soverchio ardore di fantasia, o
per far mostra d’ingegno; ma nelle cose ,
ch’ei tolse daglialtri, non gli darerno cer-
tamente la palma della invenzione .

Non parlo del Cartesio cosi ricco di co-
lori furtivi, come Fuccelio della favola.
A’giorni nostri abbiam visto il Dufay di ri-
torno d’Inghilterra far tutta sua la materia
elettriea, intorno a cui avea sudato tant an-

ni
 
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