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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 9): Lettere Varie; Parte 1 — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-9]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28029#0251
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V A R ï E . Ά-0

quale dirige ïa riHession loro nel medesimo
îuogo : di maniera clie conyengono amendue
grinstrumenti nel fondamentale principio»
Puô essere, ciie il Bufson perfezionato ab-
bia la invenzione del Neutono-, e puo es-
sere che no » La grandissima moltiplicità
degli specchj ha da accrescere senza dub-
bio ii calore, ma rende ancora io strumen-
to compostissimo , e da maneggiarsi assai
difficile : e d’altra parte con pochi specchs
nn po’ concavi, i quali di lor natura riuni-
scono Ì raggi del sole che vi cadon su, e
non gli lasciano ire divergenti, si forma
un fuoco più concentrato e più valiclo, e
si puô forse quello ottenere , che operereb-
bono moltissimi piani. In efsetto grandis-
sime prodezze si raccontano dello ustorio
inglese. La cosa vale certamente il pre-
gio, che i iisici vi pongano un qnalche
studio .

Del rimanente nè meno il seryirsi di spec-
chj piani in luogo de’concavi disposti in
ima superücie sferica è cosa nuova. Se ne
erano avvisati avanti il Bufson lo Scotto e
il Kircherio, rivoltisi amendue a indoyina-
i-'-e il ruodo, eon cui Archimede abbia po-

Q a tuto
 
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