Y A It I E . 2,4g
lici un grande, e un picciolo, i cui fochi
coincidessero, e i yertici venissero ad es-
sere opposti sra loro .
II Neutono dovette senza dubbio piglia-
re in considerazione 1111 tanto inconvenien-
te, quando nelle sue ricreazioni, dirô co-
s'j , matematiche pensô anch’egli d’indovi-
nare il ritrovamento d’Archimede. Ne vi-
de inoltre quelia impossibilità, non ha dub-
bio, che hanno notato tant’ altri, supponen-
do che essa consistesse nelio avere adope-
rato un grande specchio o anello paraboli
co ; poichè in tal caso avria bisognato , che
o le navi di Marcello fossero state yicinis-
sime ailo strumento ustorio, o lo strumen-
to istesso di una tale e tanta grandezza,
che non è per conto niuno praticabile . Sen-
za che il non essere i raggi del sole vera-
rnente paralleli infievolirebbe di molto nel-
le considerabili distanze l’esfetto di simili
ordigni, per buoni che fossero e perfetta-
mente lavorati. E cosi dopo taii considera-
zioni egli pensô a quel suo strumento fat-
to di varj piccioli speccnj disposti in una
superficie sserica, i cui efsetti ne ha ino-
strati con tanta chiarezza il celebre monsieur
di
lici un grande, e un picciolo, i cui fochi
coincidessero, e i yertici venissero ad es-
sere opposti sra loro .
II Neutono dovette senza dubbio piglia-
re in considerazione 1111 tanto inconvenien-
te, quando nelle sue ricreazioni, dirô co-
s'j , matematiche pensô anch’egli d’indovi-
nare il ritrovamento d’Archimede. Ne vi-
de inoltre quelia impossibilità, non ha dub-
bio, che hanno notato tant’ altri, supponen-
do che essa consistesse nelio avere adope-
rato un grande specchio o anello paraboli
co ; poichè in tal caso avria bisognato , che
o le navi di Marcello fossero state yicinis-
sime ailo strumento ustorio, o lo strumen-
to istesso di una tale e tanta grandezza,
che non è per conto niuno praticabile . Sen-
za che il non essere i raggi del sole vera-
rnente paralleli infievolirebbe di molto nel-
le considerabili distanze l’esfetto di simili
ordigni, per buoni che fossero e perfetta-
mente lavorati. E cosi dopo taii considera-
zioni egli pensô a quel suo strumento fat-
to di varj piccioli speccnj disposti in una
superficie sserica, i cui efsetti ne ha ino-
strati con tanta chiarezza il celebre monsieur
di