V A R I Έ
A L S 1 G N O R
GIUSEPPE TARTINI
A P A D O V A .
Veuezia, 22. febbrajo i y5/r-
JZjgli è una novella pur vecchia che la
cosa, a che i poeti vanno più ghiotti, sono
le lodi ; cibo sottile, onde gli nutre Apol·
lo, e che non genera mai sazietà. E i pin
si danno maggior pensiero di accattarle cha
di meritarle. lo che> debbo avere imparato
a pesare ^ non a oontare i voti, non reci-
£o cuiquam . . . non ubivis coramve quibusli-
bet ; ma bensi a quei pochi} che possono
recar delle cose un fondato giudizio 5., e il
cui sentimento è raffìnato dalla ragione.
Ed ora una grandissima compiacenza pro-
var debbo, e la provo in efsetto alla dolce-
musica delle sue lodi. E non fa nulla, mi
vorrà pur dar licenza di contraddirle ch’
ella non sia poeta di professione; e che
que’miei yersi abbiano solamente cagionato
in
A L S 1 G N O R
GIUSEPPE TARTINI
A P A D O V A .
Veuezia, 22. febbrajo i y5/r-
JZjgli è una novella pur vecchia che la
cosa, a che i poeti vanno più ghiotti, sono
le lodi ; cibo sottile, onde gli nutre Apol·
lo, e che non genera mai sazietà. E i pin
si danno maggior pensiero di accattarle cha
di meritarle. lo che> debbo avere imparato
a pesare ^ non a oontare i voti, non reci-
£o cuiquam . . . non ubivis coramve quibusli-
bet ; ma bensi a quei pochi} che possono
recar delle cose un fondato giudizio 5., e il
cui sentimento è raffìnato dalla ragione.
Ed ora una grandissima compiacenza pro-
var debbo, e la provo in efsetto alla dolce-
musica delle sue lodi. E non fa nulla, mi
vorrà pur dar licenza di contraddirle ch’
ella non sia poeta di professione; e che
que’miei yersi abbiano solamente cagionato
in