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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 9): Lettere Varie; Parte 1 — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-9]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28029#0289
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Υ Α R ï Ε . s8l

ri e ragioni a un tempo medesimo; e nel-
le cose pratiche e di stato egli fu veramen-
te nn altro Neutono. Senza che, da quel-
la gravità e robustezza del suo scrivere sì
comprende assai chiaro ch’egli avea inva-
sato nella mente lo stile , o piuttosto gli
spiriti di Sallustio e di Tacito ; come di
Virgilio avea fatto il Fracastoro, e di Tu-
cidide lo specchio della vera eloquenza #
il gran Demostene .

Ma donde è nato, direte voi, che non
ostante tutto questo, ii Machiavelli fosse
pur tenuto ignorante nelle lettere latine?
Ben sapete che in Italia ci aveva a quel
tempo artefìci eccellenti in gran numero ;
ma tra gli uomini di lettere ci era una in-
Enità di grammatici e di pedanti ; e i più
credevano la lingua unica e propria agli
uomini dotti, il suggello del sapere, esser
la lingua latina. E coine il Machiavelli non
iscrisse cosa niuna in latino , e i pedanti
aveano senza dubbio ad essere i suoi più
giurati nimici,

Ei dice cose, e voi dite parole ;
non è maraviglia lo abbiano spacciato per
 
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