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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 9): Lettere Varie; Parte 1 — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-9]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28029#0365
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V Α Ά ΐ Ë . 3§f

quest’attrazione che si cangia in repulsio-
ne? Sarebbe ella come i più e meno faci-
li accessi di trasmissione cagionati da un
fluido misteriosamente ondeggiante intorno
aìle superficie dei corpi ? Ma iasciando la
eausa e tornando all’efsetto, io pensava,
che se la cosa procede come diceva Sgra-
vesande, mettendo in ûn raggio di luc©
due fili di coltello in qualche distanza l’uno
in faccia dell’altro, e ricevendo a varie di-
stanze sopra una carta i raggi che vi pas-
sano tra mezzo , pure ci dovrebbe essere una
distanza, in cui i raggi repulsi tanto dall’
uno quanto dall’ altro filo di coltello si unis-
sero come in foco. Ma niente si vede di
tutto quesîo ; anzi lo Sgravesande nella fî-
gura che pone di questa medesima esperien-
za, non altri raggi vi ha disegnato che quei-
li che sono attratti dai coltelli. Bisogna con-
fessare che un grande îmbroglio è cotesto :
e la fisica anche migliore mi sembra pur
simile alla metafisica. Sino a tanto cha
amendue stanno sulle cose superiori ai no-
stro globo, non si osserya altro che Γ or-
dine il più maraviglioso, e ogni cosa ten-
de alla dimostrazione del medesimo princi-

Z 5 pio.
 
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