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Algarotti, Francesco; Algarotti, Francesco [Hrsg.]
Opere Del Conte Algarotti (Band 10) — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-10]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28030#0020
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13 L E T T E n E

campo : ed egli dee quasi parere cosi stra-
no, che tra gl’ Inglesi sia nato il poema il
più galante che ci sia, come è strano , che
la polvere di archibuso sia la inyenzione
di un frate .

Nella età sua avanzata si venne purgam
do il Pope da’difetti della gioventù :

You grow correct that once with rapture writ

si fa egli dire in una delle sue ultime com-
posizioni. Non poco per avventura gli fu
in ciò di giovamento Orazio, di cui egli
ha fatto quelle cos'x belle imitazioni, che
basterebbono esse sole a qualisicarlo per il
più gran verseggiatore, se non per il più
gran poeta, che sia sorto in Inghilterra .

E giunto persino talvolta nelle sue imi-
tazioni a corregger 1’ originale ,

Urit enim fulgore suo , qui prcegravat artes

Insra se positas ; extinctus amabitur idem,

è unpasso, dove io per la espressione non
ci ho mai trovato la solita fmezza di Ora-
zio . Quell’ urere, e prcegravare fanno sl cal-
ci insieme ; non ci è continuità d'immagi-
ne ; la eterogeneità delie inetafore ofsende

di
 
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