V A H I £ .
49
AL SIGNOR CAVALIERE
ANTONIO VALLISNIERI
A P A D O V A .
Bologna 5. febbrajo 1760.
(jon grandissimo piacere io piglio la oc«
casione, che mi porgete, di parlare di un
uomo che io stimo moltissimo ; e niuno for-
se meglio di me può darvi contezza del
Caldani, col quale ho vissuto , si può di-
re, buona parte del tempo, che ho dimo-
rato in Bologna. Quando io ci arrivai bol-
liva appunto la quistione Halleriana , di cui
egli è tanta parte . Uno degli anziani del-
la Università avea messo alla prova le nuo-
ye dottrine di quel famoso Svizzero, e do-
po parecchj esperimenti che non riusciro-
no prese a pubblicamente impugnarla in
istampa. II Caldani ritentò anch’egli con.
dil igenza e cautela grandissima gli stessi spe-
rirnenti, non risparmiò nè fatica nè tem-
po nè spese, e, aome fu detto di un al-
To: X. D tro
49
AL SIGNOR CAVALIERE
ANTONIO VALLISNIERI
A P A D O V A .
Bologna 5. febbrajo 1760.
(jon grandissimo piacere io piglio la oc«
casione, che mi porgete, di parlare di un
uomo che io stimo moltissimo ; e niuno for-
se meglio di me può darvi contezza del
Caldani, col quale ho vissuto , si può di-
re, buona parte del tempo, che ho dimo-
rato in Bologna. Quando io ci arrivai bol-
liva appunto la quistione Halleriana , di cui
egli è tanta parte . Uno degli anziani del-
la Università avea messo alla prova le nuo-
ye dottrine di quel famoso Svizzero, e do-
po parecchj esperimenti che non riusciro-
no prese a pubblicamente impugnarla in
istampa. II Caldani ritentò anch’egli con.
dil igenza e cautela grandissima gli stessi spe-
rirnenti, non risparmiò nè fatica nè tem-
po nè spese, e, aome fu detto di un al-
To: X. D tro