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Algarotti, Francesco; Algarotti, Francesco [Hrsg.]
Opere Del Conte Algarotti (Band 10) — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-10]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28030#0092
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$4 L E T T E R E

quanto alla serie de’fatti e quanto a’fatti
snedesimi, da ciò che narrano le storie di
quei tempi .

Se non ha saputo imitare Omero nel fe-
ìice disordine della favola , ha voluto alme-
no copiarne i principali personaggi. Nella
persona del suo Corsamonte ha inteso di
ritrarre il focoso e collerico Achiile. Ma
la collera di Corsamonte non è cosi ben
fondata , come quella di Achille ; nè la va-
lentìa di quello è tanto necessaria all’esito
della impresa , quanto la valentia dell’altro.
Pare che il Tasso nella persona di Rinaldo
abbia dato ad Achille un assai più degno
successore.

Da Omero ha inteso similmente imitare
il sistema degli enti superiori, che s’ in-
frammettono nelle cose umane. A Giove
sono subordinate appresso Omero le altre
deità, che parteggiano tra i Greci ed i Tro-
|'ani ; e da Iddio prendono legge e norma
appresso il Trissino i’angelo Palladio ch©
favorisce i Romani, il Gradivo che proteg-
ge i Goti, e gli altri ch’ei fa intervenire
nei suo poema . Ma ognuno vede , che trop
po forzato è un tale sistema, come lo so-

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