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Algarotti, Francesco; Algarotti, Francesco [Hrsg.]
Opere Del Conte Algarotti (Band 10) — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-10]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28030#0101
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Y A R I E .

celii, o portata via dalle acque, o sente
îroppo l’arsura: e il maggior male si è,
che non essenclo posti i granelli della se-
mente in debita distanza l’uno dall’altro,
questo si usurpa il nutrimento di quello ;
e la maggior parte o intisichisce, o non
dà quella ricchissima spiga, che risponda
ai voti dell’agricoltore.

II padre Lana, quel medesimo che vol-
le armar l’uomo d’un bel pajo d’ali, pen-
sando a cosi JPatti inconvenienti, immaginò
un certo suo ordigno, per cui si venissero
a toglier dimezzo; e cosi 1’agricoltura, la
prima tra tutte le arti, ricevesse incremen-
to e perfezione . Propone nel suo Prodroino
due telari quadrilunghi, eguali e simili tra
loro, con quattro punte di ferro ne’canti,
da conhccarli successivamente l’uno dopo
1’altro nel sito medesimo del solco quando
lavorato. Nel primo telaro è incastrato un
rastrello, il quale co’suoi denti scava i bu-
chi nel solco di quella profondità che con-
viene, e nella debita distanza tra loro. II
secondo telaro, che si pone di poi nel me-
desimo sito del primo, è chiuso da un’as-
sicella traforata qua e là: e i fori di essa
 
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