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Algarotti, Francesco; Algarotti, Francesco [Hrsg.]
Opere Del Conte Algarotti (Band 10) — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-10]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28030#0122
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1 1 4 L E T T E R Ê

deva allora re d’lnghilterra, giovane di ac-
ceso animo, e oltremodo dato alie cose d?
amore. Mandò egli tosto, sotto colore di
non so che faccenda, il suo favorito Etel-
waldo a casa del conte di Devon , perchè
vedesse Elfrida, la considerasse ben bene,
e gli sapesse poi dire, se sosteneva il gri-
do che correva di lei. Etelwaldo la vide,
se ne invaghì, la disegnò per sua . Riferi
al Re, troppo essere stata anche in questo
caso la fama bugiarda, larga di bocca e pro-
diga di lodi, non essere tale la damigella,
quale veniva predicata dalle voci dei popo-
lo; tanto che in sulla fede del favorito pas-
sò al Re la santasia di Elfrida. E alcun
tempo appresso, fatto cadere da Etelwaldo
il discorso sopra di lei, egli rappresentò al
Re, come i gran beni di fortuna , che do-
po la inorte del padre toccavano alla hgliuo-
la, avrebber molto bene accoinodato i fat-
ti suoi ; e però lo richiedeva, che gli pia-
cesse, ch’ei la domandasse per moglie. II
Re acconsenti. Etelvvaldo la chiese al pa-
dre, e la ottenne ; e la teneva, non con-
travvenendo in ciò all’uso di quei tempi,
ben guardata in nn suo castello. Non restò

lungo
 
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