V A R I E .
t?3
AL SIGNOR CONTE
N. N.
Bologna 3o. ottobre iy63.
Et multi quae sit nostra Corinna rogant.
ED ella pure mi domanda, signor Con-
te, chi sia veramente la marchesa de’miei
diaìoghi? Una pronipote, io le risponderò
di quella del Fontenelle ; o piuttosto una
mia figliuola fatta da me medesimo, quale
appunto io la voleva , d’ingegno culto e
vivace, di molta curiosità, e fornita del
dono di ascoltare. Ma se immaginaria è la
marchesa de’miei dialoghi, non è già im-
maginaria quella , al cui giudicio gli ho no-
vellaraente sottoposti, e a norma di esso
gli ho ritoccati e corretti . Non le posso
dire, signor Conte, quanto io abbia sten-
tato a trovare un giudice competente di
questa mia operetta. Di quanto io ho scrit-
£o sulla pittura mi fu facile troyarlo in Er-
cole
t?3
AL SIGNOR CONTE
N. N.
Bologna 3o. ottobre iy63.
Et multi quae sit nostra Corinna rogant.
ED ella pure mi domanda, signor Con-
te, chi sia veramente la marchesa de’miei
diaìoghi? Una pronipote, io le risponderò
di quella del Fontenelle ; o piuttosto una
mia figliuola fatta da me medesimo, quale
appunto io la voleva , d’ingegno culto e
vivace, di molta curiosità, e fornita del
dono di ascoltare. Ma se immaginaria è la
marchesa de’miei dialoghi, non è già im-
maginaria quella , al cui giudicio gli ho no-
vellaraente sottoposti, e a norma di esso
gli ho ritoccati e corretti . Non le posso
dire, signor Conte, quanto io abbia sten-
tato a trovare un giudice competente di
questa mia operetta. Di quanto io ho scrit-
£o sulla pittura mi fu facile troyarlo in Er-
cole