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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 11): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-11]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28089#0052
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44 L E T 1* £ pt E

to dibene. Ma sentite questa, che e urra
gran nuova. E venuta da lioma la tradu-
zione delle famose osservazioni e teoriche
del Bradley. L’abbiamo letta . Yi giuro che ?
se queste cose sono altrettanto salde e ben
fondate, quanto pajono a primavista, l’a-
stronomia non ha scoperto nulla di più ma-
raviglioso . Ci pareva nei leggere d’aver pre-
sente il nostro Checchino , e di vederlo sal-
tare fremere e urlare : Viva Bradley. Ma
per Dio in due ore di esamina che si fe-
ce dell’argomento, per cui egli prova che
il moto successivo della luce combinato coa
quello della terra neìla sua orbita, debba
far apparire de’cangiamenti di luogo nelle
ftsse, la cosa non ci potè entrar in capo,
e partimmo tutti persuasi che non debba
far nulla. Io poi fantasticando da me stes-
so credo d’aver trovato, che veramente deb-
ba far qualche cosa, applicando all’ottica
un principio meccanico, che non so esser-
vi stato ancora applicato, e che Bradley non
pare che vi applichi ; ma credo insieme che
se tal principio può veramente aver luogo
in questa faccenda, gli errori delle iisse
debbano andare tutto a rovescio di quello

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