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òi
XII.
Lucca 16. novembre 1729.
IN questa itiia nojosa stanza di Lucca è
venuta a trovarmi e a ristorarmi alquanto
dal tedio delle presenti mie occupazioni la
dolce e cara lettera vostra de’2. corrente,
ìa quale, comechè sia di pochi versi, con-
tiene tutto quel più che io potessi deside-
rare ; iinperocchè quando il mio caro sig.
Francesco è sano ed allegro, e quando egli
promette di venir quanto prima a veder-
mi, che altro più mi resta abramare? Nul-
ìa certamente, fuorchè l’adempimento del-
la promessa, che io non metto in dubbio ;
e con questa speranza mi sostengo e con-
solo hno che io torni a Bologna, per do-
ve io sono oramai sulle mosse, e dove io
tengo per fermo di trovarlo al mio arrivo ;
anzi egli vi è forse a quest’ ora e mi aspet-
ta sgridandomi della tardanza, e stringen-
do e gravando me di quella sollecitudine
che io da lui richieggio . Orsù non più dun-
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XII.
Lucca 16. novembre 1729.
IN questa itiia nojosa stanza di Lucca è
venuta a trovarmi e a ristorarmi alquanto
dal tedio delle presenti mie occupazioni la
dolce e cara lettera vostra de’2. corrente,
ìa quale, comechè sia di pochi versi, con-
tiene tutto quel più che io potessi deside-
rare ; iinperocchè quando il mio caro sig.
Francesco è sano ed allegro, e quando egli
promette di venir quanto prima a veder-
mi, che altro più mi resta abramare? Nul-
ìa certamente, fuorchè l’adempimento del-
la promessa, che io non metto in dubbio ;
e con questa speranza mi sostengo e con-
solo hno che io torni a Bologna, per do-
ve io sono oramai sulle mosse, e dove io
tengo per fermo di trovarlo al mio arrivo ;
anzi egli vi è forse a quest’ ora e mi aspet-
ta sgridandomi della tardanza, e stringen-
do e gravando me di quella sollecitudine
che io da lui richieggio . Orsù non più dun-
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