L E T T E R E
XIII.
JXavenna 29. settembre ìySi*
Tncredibil piacere ho preso dalla lettura
de'vostri bei versi, nè saprei dirvi quanta
parte di esso io debba riconoscere dalla lo-
ro vaghezza ed eleganza, e quanto dall’amo-
re che verso me avete dimostrato neH’in-
dirizzarmeli ; cosìperl’una e per l’altra ca»
gione mi sono stati oltremodo cari. Come-
chè la presente lontananzà mi privi delìa
vostra conversazione, debbo in qualche mo-
do compiacermene; perchè largamente me
ne ricompensa facendomi godere per sì fat-
to modo di quello, che trovandomi con voi
non avrei goduto ; perciocchè io credo cha
stando amendue inBologna, non vi sareb-
be mai caduto in pensiero di inviarmi una
lettera in versi. lo dunque ve ne rendo>
snille e mille grazie , e ne attendo alcun’ab-
tra prima del mio ritorno costà ; poichè que-
sto non seguirà che intorno alla metà d’ot-
tobre. Ma che è quello ch’io sento di voì
da
XIII.
JXavenna 29. settembre ìySi*
Tncredibil piacere ho preso dalla lettura
de'vostri bei versi, nè saprei dirvi quanta
parte di esso io debba riconoscere dalla lo-
ro vaghezza ed eleganza, e quanto dall’amo-
re che verso me avete dimostrato neH’in-
dirizzarmeli ; cosìperl’una e per l’altra ca»
gione mi sono stati oltremodo cari. Come-
chè la presente lontananzà mi privi delìa
vostra conversazione, debbo in qualche mo-
do compiacermene; perchè largamente me
ne ricompensa facendomi godere per sì fat-
to modo di quello, che trovandomi con voi
non avrei goduto ; perciocchè io credo cha
stando amendue inBologna, non vi sareb-
be mai caduto in pensiero di inviarmi una
lettera in versi. lo dunque ve ne rendo>
snille e mille grazie , e ne attendo alcun’ab-
tra prima del mio ritorno costà ; poichè que-
sto non seguirà che intorno alla metà d’ot-
tobre. Ma che è quello ch’io sento di voì
da