I X r, T5 T T E .
10 t
XXII.
Bolognci 2. gennajo 1734.
Benchè colle mie dello spaccio addietro
xo stimi d’averyi tolto da quella inquietu-
dine, che vi dava il dubbio di mia salute,
tutta volta non ho voluto lasciar di rescri-
vervi per ringraziaryi di questa medesima
inquietudine sì cortesemente e sì abbondan-
temente testimoniatami nell’ultima vostra.
lo sto, 1 a Dio mercè, così bene come sta-
va in Roma gli ultimi mesi, se non che mi
conviene essere più riservato nelmovermi,
e nel mangiare di quel che allora mi bi-
sOgnasse, per mantenermi in tale stato . Eb-
bi l’ultimo attacco il dì de'18. decembre,
che sebbene non fu più mite, fu nulladi-
meno più breve degli altri, e da questo e
da qualche altro indicio parmi di poter rac-
corre, che i parosismi sieno per rallentarsi
ormai, o alrueno per rendersi più soffrìbi-
li. Jeri sera il nostro dottore Francesco mi
iesse la vostra satira, 0 sermone che dir
G 3 vo-
10 t
XXII.
Bolognci 2. gennajo 1734.
Benchè colle mie dello spaccio addietro
xo stimi d’averyi tolto da quella inquietu-
dine, che vi dava il dubbio di mia salute,
tutta volta non ho voluto lasciar di rescri-
vervi per ringraziaryi di questa medesima
inquietudine sì cortesemente e sì abbondan-
temente testimoniatami nell’ultima vostra.
lo sto, 1 a Dio mercè, così bene come sta-
va in Roma gli ultimi mesi, se non che mi
conviene essere più riservato nelmovermi,
e nel mangiare di quel che allora mi bi-
sOgnasse, per mantenermi in tale stato . Eb-
bi l’ultimo attacco il dì de'18. decembre,
che sebbene non fu più mite, fu nulladi-
meno più breve degli altri, e da questo e
da qualche altro indicio parmi di poter rac-
corre, che i parosismi sieno per rallentarsi
ormai, o alrueno per rendersi più soffrìbi-
li. Jeri sera il nostro dottore Francesco mi
iesse la vostra satira, 0 sermone che dir
G 3 vo-