L E T T E R E
io6
c XXIV.
Bologna 6. marzo iy34'
A-ncorohi;' io già sapessi il yostro felice
arrivo in Roma ho goduto sommamente
di sentirne l’avviso da voi medesimo, e di
ricever con esso quelle noveìie che più bra-
mava della vostra soddisfazione neì trovar-
vi in un sì grande e bel paese, e che, s©
non m’inganno , sempre più sarà per pia-
cervi. A me certainente è accaduto, quan-
te volte vi sono tornato, di trovarlo sempre
più bello, contuttochè io non avessi nè il
tempo nè la curiosità nè la cognizione che
voi avrete, per cercare e godere in esso
tutto quello che vi ha di apprezzabile . II
nostro monsignor Leprotti mi scrisse d'aver»
vi pur allora veduto una sola volta, non
avendo potuto ancora esser da voi per le
occupazioni che gli davano i suoi malati,
ma che vi attendeva tosto a pranzo da lui,
dove sarebbero eziandio il signor abate Nic«
colini e il signor abate Bottari, che sono
ap-
io6
c XXIV.
Bologna 6. marzo iy34'
A-ncorohi;' io già sapessi il yostro felice
arrivo in Roma ho goduto sommamente
di sentirne l’avviso da voi medesimo, e di
ricever con esso quelle noveìie che più bra-
mava della vostra soddisfazione neì trovar-
vi in un sì grande e bel paese, e che, s©
non m’inganno , sempre più sarà per pia-
cervi. A me certainente è accaduto, quan-
te volte vi sono tornato, di trovarlo sempre
più bello, contuttochè io non avessi nè il
tempo nè la curiosità nè la cognizione che
voi avrete, per cercare e godere in esso
tutto quello che vi ha di apprezzabile . II
nostro monsignor Leprotti mi scrisse d'aver»
vi pur allora veduto una sola volta, non
avendo potuto ancora esser da voi per le
occupazioni che gli davano i suoi malati,
ma che vi attendeva tosto a pranzo da lui,
dove sarebbero eziandio il signor abate Nic«
colini e il signor abate Bottari, che sono
ap-