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Inebtte.
appunto quei due che sopra gli altri io bra-
mava che fossero da voi conosciuti, dan-
domi a credere che la loro conversazione
ed amicizia possa esservi, non meno di quel-
la di monsig. Leprotti, di particolar soddi-
sfazione , siccome che all’ incontro possa pia-
cer loro la vostra. Non dubito che essi non
siano per farvi tutte quelle introduzioni co-
stì che voi bramerete, e non siano anche
per compiacersene, conoscendo di farlo a
persona che ben lo merita. Quante volte
ìi vedrete , tante vi priego di ricordarmi lo-
ro amico e servidore ; cosi pure al nostro
signor Emaldi ed agli altri coinuni amici
che costì troverete, ma soprattutto al no-
stro signor ambasciator di Bologna e al de-
gnissimo padre Maestro del sacro palazzo e
al padre Maratti. Di me non posso darvi
nuove gran fatto diverse da queile che ne
aveste già in Firenze, se non che egli par
pure che i miei insuìti si vengano renden-
do meno frequenti, e di tanto io mi con-
tento, sottoscrivendomi volontieri a sofsrir-
li una voìta ogni quattro o cinque settima-
ne, purchè nelle loro intermissioni non mi
tolgano d’occuparmi ne’miei studj genialij,
e di
Inebtte.
appunto quei due che sopra gli altri io bra-
mava che fossero da voi conosciuti, dan-
domi a credere che la loro conversazione
ed amicizia possa esservi, non meno di quel-
la di monsig. Leprotti, di particolar soddi-
sfazione , siccome che all’ incontro possa pia-
cer loro la vostra. Non dubito che essi non
siano per farvi tutte quelle introduzioni co-
stì che voi bramerete, e non siano anche
per compiacersene, conoscendo di farlo a
persona che ben lo merita. Quante volte
ìi vedrete , tante vi priego di ricordarmi lo-
ro amico e servidore ; cosi pure al nostro
signor Emaldi ed agli altri coinuni amici
che costì troverete, ma soprattutto al no-
stro signor ambasciator di Bologna e al de-
gnissimo padre Maestro del sacro palazzo e
al padre Maratti. Di me non posso darvi
nuove gran fatto diverse da queile che ne
aveste già in Firenze, se non che egli par
pure che i miei insuìti si vengano renden-
do meno frequenti, e di tanto io mi con-
tento, sottoscrivendomi volontieri a sofsrir-
li una voìta ogni quattro o cinque settima-
ne, purchè nelle loro intermissioni non mi
tolgano d’occuparmi ne’miei studj genialij,
e di