L E T T E R É
II.
Bologna 29. aprile 1^62.
O H quanto io sono contento dell’amor
Vostro, il quale non vi lascia obbliarnli, co-
mechè avvolto ne’travagli e nelle afslizio-
ni ! Ma quanto io sono dell amor vostro con~
tento, altrettanto mi lagno deìla sortuna,
che in tal modo afhigga un amico sì caro,
e cui desidero ogni maggior bene. France-
sco mio fratello s’ è trovato costà in mal
punto, da che sento che anche a lui mol*
to duole il pericolo di vostro fratello e ii
Vostro dispiacere ; tuttavia può essere che
gli venga fatto , dacchè lo amate moltissi-
mo, di alìeviare in parte il vostro dolore,
e s’è così, in buon punto si è costà ritro-
Vato, potendo in parte esservi d’utile e di
giovamento . La vostra eanzonetta col sonet-
to ho insieme con repigtamrna di France-
sco dato al dottore Balbi , che quell uso
ne farà, che voi sapete, acciochè il mon-
do vegga quanto estimate questa divina Bas*
si,