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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 11): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-11]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28089#0181
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Inedite<. 173

ÌD , presso un tal sonetto perderebbe il vo-
stro Navagero e il Bembo . A Francesco do-
mani il mostrerò . Yoi sapete che la sera
il veggio di rado. Io però voglio dire una
cosa, clFio sfuggirei il più spesso che io
potessi, e rade volte la troverete nel Pe-
trarca o nel Bembo . Si è questo un certo
incontro divocali, che parmi che non fac-
cia bel suono , come questo : Maestri tuoi
omai: poichè dall’acque tue Orito. Scusa-
fce, se tanto ardisco ; dico quello che par-
mi ; voi quello che è meglio giudicherete ,
Quando vedrò Yicini sentirò quello che di-
ce delle vostre osservazioni sopra que’suoi
sonetti. Ei suole alie volte piegarsi all’al-
trui parere , alle volte no ; tuttavia egli mai
non verseggia, e direte voi così ancora, se
de’suoi sonetti non v’ha mandato i peggio-
ri. Manfredi mi ha scritto da Roma ; e tra
!e altre cose mi chiede divoi, dicendo cha
da poichè gli avrò scritto ove siete, se ia
Yinegia ancora o altrove, egli viscriverà.
La nostra Bassi sosterrà venerdi le sue con-
clusioni per quanto si spera ; da che il mal
suo degli occhi dà speranza di poterglielo
permettere. Circa la satira insamissima

sa
 
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