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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 11): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-11]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28089#0372
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564 L E T T B R E

rei giamraai queste cose , nè qualunqile al-
tra che avessi in animo di fare, se io vo-
lessi badare a non so quale, che vorrebbe
che io facessi un canto del Bertoldo , di
che non credo che si possa immaginar cosa
più frivola, nè più ridicola . Ma qual più
ridicola cosa, che quel flusso e quella dis-
s.enteria incredibile di sonetti e d’ogni al-
tra maniera di poesie, che si è veduta a
questi dì sgorgare in Venezia per questo
nuovo procuratore? nella quale ha pur an-
co voluto aver parte ii sig. Giovanni Riz-
zetti, del quale ho veduto un sonetto , che
non credo per altro sia suo per qualcha
verso che non m’è paruto cattivo . Ma il
sonetto vostro non ho potuto yeder io, ben-
chè ne avessi voglia; ma tanta ne è stata
la folla, che vi si sarebbe perduto dentro
un poema di venti canti. Un’oda dell’ab,
Lazzarini volea io mandarvi, se avessi po-
tuto averla ; il che fìn ora non ho potu-
to . O curas hominum, o quantum est iri
rebus inane ! E quell’aìtra piena di sonet-
ti del co: Carrara quando sgorgherà ella?
che non vuol esser niente, a quel ch io
credo, minor di questa del procuratore j

nella
 
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