FRANCESCO M.* ZANOTTI
XXVIII.
Bologna, ottobre l’jZz.
Veramente bel donzello che tu se’, a
non scriverrni nè pur due righe in questo
ordinario. Io te la perdono per questa fìa-
ta; rna un’altra volta ti voglio scrivere let-
tera tanto lunga, che tu abbi a star su
un’intera notte per leggerla; perchè e’non.
si conviene far così a chi ti vuoi tanto be-
ne ; e se tu volessi bene agli altri come
gli altri ne vogliono a te, tu saresti più
diligente. Ma lasciamo questo, perchè a
questa volta non ti voglio sgridare. Un’al-
tra volta vedrai di portarti meglio. Ora ri-
spondendo all’ultima tua lettera de’4- ot-
tobre , ti ringrazio molto e poi molto di
ciò che tu mi dì delle mie poesie volgari,
B b 3 < delle
XXVIII.
Bologna, ottobre l’jZz.
Veramente bel donzello che tu se’, a
non scriverrni nè pur due righe in questo
ordinario. Io te la perdono per questa fìa-
ta; rna un’altra volta ti voglio scrivere let-
tera tanto lunga, che tu abbi a star su
un’intera notte per leggerla; perchè e’non.
si conviene far così a chi ti vuoi tanto be-
ne ; e se tu volessi bene agli altri come
gli altri ne vogliono a te, tu saresti più
diligente. Ma lasciamo questo, perchè a
questa volta non ti voglio sgridare. Un’al-
tra volta vedrai di portarti meglio. Ora ri-
spondendo all’ultima tua lettera de’4- ot-
tobre , ti ringrazio molto e poi molto di
ciò che tu mi dì delle mie poesie volgari,
B b 3 < delle