Inedite» 5gg
non lio giammai potuto far io per quanto
vi abbia pensato. Ma che non fai tu di
quelle cose che non posso far io ? Egli si
è quella repetizione di quel : Fummi un
cempo sì dolce, or m 'e sì amara; il quale
ornamento io procurai che quel verso lo aves-
se, nè mai potei far sì che loavesse, ben-
chè quella mutazione sia così leggiera, che
parmi ora che dovesse essermi senza mol-
ta opera venuta nella mente . Ma queste
sono di quelle piccole cose che fanno :
ut sibi quivis
Speret idem, sudet multum, frustraque laboret
Ausus idem .
Delle due mutazioni che fatto hai al pri-
mo quaderno, io scelgo più volentieri quel-
la che mi scrivi nella lettera tua ; che par-
mi che quel terzo verso : Farsi di belle im-
prese adorna e chiara sia più grave, più
sostenuto e più bello che non è quello :
Ornarsi di virtà lucente e chiara, nel qua-
le parmi che que’ due aggettivi in ultima
che hanno già innanzi il loro sostantivo,
non facciano troppo buon efsetto. Yengo
ora
non lio giammai potuto far io per quanto
vi abbia pensato. Ma che non fai tu di
quelle cose che non posso far io ? Egli si
è quella repetizione di quel : Fummi un
cempo sì dolce, or m 'e sì amara; il quale
ornamento io procurai che quel verso lo aves-
se, nè mai potei far sì che loavesse, ben-
chè quella mutazione sia così leggiera, che
parmi ora che dovesse essermi senza mol-
ta opera venuta nella mente . Ma queste
sono di quelle piccole cose che fanno :
ut sibi quivis
Speret idem, sudet multum, frustraque laboret
Ausus idem .
Delle due mutazioni che fatto hai al pri-
mo quaderno, io scelgo più volentieri quel-
la che mi scrivi nella lettera tua ; che par-
mi che quel terzo verso : Farsi di belle im-
prese adorna e chiara sia più grave, più
sostenuto e più bello che non è quello :
Ornarsi di virtà lucente e chiara, nel qua-
le parmi che que’ due aggettivi in ultima
che hanno già innanzi il loro sostantivo,
non facciano troppo buon efsetto. Yengo
ora