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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 12): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-12]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28090#0020
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12 Lettere

claraa, nel che se tu sapessi quanto se’in-
vidiato, per avventura c3ie quella compa-
gnia, avvegnachè io mi creda che ti piac-
cia inoltissimo , ti piacerebbe ancora assai
più . E non ho io forse di che invidiarti
xnolto allorchè penso che, se ci fossi io pu-
re, sarei anch’io a parte di alcuno sdegnuz-
zo, di alcuna pietadella , di alcun girar cor-
tese di occhi , e d’aìtre cotai cose assai ;
e in luogo di dovere esser giudice delìa
querela tua, ne sarei parte? nel che vedi
quanto miglior condizione si sosse la raia .
]\la dond’ è che allorch’ 10 era costà e fa-
ceva alcun sonetto amoroso , e le diceva
ch’ era fatto per lei , siccome pure era il
vero ; ella mostrava sernpre di non creder-
mi, dicendo che altri dovea essere il sog-
getto più degno de'miei versi; ed ora che
io ho fatto un miserabile terzetto , in cui
v’è un non so che di treceia bionda, sen-
za che io nè pure glielo mandi nè gliene
saccia motto , ella se l’appropria, e pren-
de con tal forza le parti di colei che ha
la treccia bionda? Questo mi pare un av-
venimento quasi siinile a quello , ch’ era
predetto nel Lunario delle donne di due
i amanti,
 
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