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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 12): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-12]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28090#0100
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t)2 L E T T E R E

da me nell’algebra, e massime in quella
parte in cui vo sempre più conoscendo
che poco innanzi ne so , tutta volta non
veggo r ora che voi vegniate eziandio con
questa speranza . Che se Madama prende-
rà quaiche sdegno verso deli’algebra, go-
drò di non essere io quel soio, verso cui
ella per cagion vostra si sdegni. In som-
jna io non veggo l’ ora, Algarottin mio ,
di vedervi. Intanto se io abbia da ringra-
ziarvi, voi vel conoscete per voi medesi-
mo , che così gran favore prestate a quel
mio fratello e per conseguente anche a
me . Io vi direi che Gio: Pietro e tutti di
casa , i quali vi salutano grandemente , ve
ne siano oltremodo obbligati ; se io non
voiessi anzi che voi riguardaste me solo,
il quale ve ne ringrazio tanto , quanto non
potrebbono tutti gli altri insieme. Ben mi
spiace del nostro Petracchi, del quale al-
tro non si può dire , se non che quello che
voi ne dite, e ciò è che egli si è pure
ixno sventurato ; e l’applauso degli uomini
che noi chiamiamo dotti ( e cui chiame-
remmo , se questi non chiamassimo ? ) è
xa mano della fortuna. Ma guai all’ uomo

che
 
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