j6a L e t t e r u
DEL MEDESIMO
LXIY.
Bologna 6. marzo 17^4.
La vostra lettera de’22. febbrajo, la qual
jn' è tanto piaciuta , quanto a voi piace ora
il Domenichino ed Annibale, fummi reca-
ta l’altro jeri, cioè un ordinario più tar-
di, che non dovea. Questo è un fenome-
no ineno esplicabile , che non siete voi ,
al quale però non voglio che basti il pote-
re essere spiegato , se non lo siete in un
sistema, che sia assai semplice, ed avver-
tite bene che quelle vostre forze, le quali
ora traggono a sè, or ne scacciano, quan-
to a me, levano assai di quella semplicità,
che mi piace ; di che però mi rimetterò
al parere, che monsignor Leprotti poti’à
darvene inter scyphos ; giacchè veggo che
1’ amicizia vostra ha cominciato dalla £Io-
$ofìa e dalla tavola . Io vi ho invidia di
questa
DEL MEDESIMO
LXIY.
Bologna 6. marzo 17^4.
La vostra lettera de’22. febbrajo, la qual
jn' è tanto piaciuta , quanto a voi piace ora
il Domenichino ed Annibale, fummi reca-
ta l’altro jeri, cioè un ordinario più tar-
di, che non dovea. Questo è un fenome-
no ineno esplicabile , che non siete voi ,
al quale però non voglio che basti il pote-
re essere spiegato , se non lo siete in un
sistema, che sia assai semplice, ed avver-
tite bene che quelle vostre forze, le quali
ora traggono a sè, or ne scacciano, quan-
to a me, levano assai di quella semplicità,
che mi piace ; di che però mi rimetterò
al parere, che monsignor Leprotti poti’à
darvene inter scyphos ; giacchè veggo che
1’ amicizia vostra ha cominciato dalla £Io-
$ofìa e dalla tavola . Io vi ho invidia di
questa