164 Lettebe
Padova ed a Vicenza, nè a chi, non vor*
rei che mandandone io in dono alcune co-
pie a Lazzarini a Morgagni a Volpi all’An-
toni e alMontenari, nonvorrei, dico, che
c’incontrassimo a donarne amendue a que-
gli stessi . Io dunque aspetterò da voi ri-
sposta a ciò, ed anche quando vorrete che
io vi mandi per mezzo del Mercantelli que-
gli esemplari delle vostre rime, che voi de-
siderate costì. D. Arcangelo ha avuto gran
piacere che coteste pitture abbiano potuto
in voi quanto doveano ; ed egli le stima
anche più ora , che vi fanno ricordar di
lui. Io poi vorrei essere tma antichità ro-
mana, acciocchè poteste ritrovarvi anche
me, o più tosto voi’rei essere uno di quei
bicchieri, che tien Leprotti, acciocchè se
non tra i monumenti antichi, mi ritrova*
ste almen nel convito , al quale se io in-
tervenissi, non invidierei a Platone il suo»
Addio, Algarottino mio caro ; state sano
ed amatemi , certissimo di essere riamato
più tosto più che egualinente. Etiam vale.
Padova ed a Vicenza, nè a chi, non vor*
rei che mandandone io in dono alcune co-
pie a Lazzarini a Morgagni a Volpi all’An-
toni e alMontenari, nonvorrei, dico, che
c’incontrassimo a donarne amendue a que-
gli stessi . Io dunque aspetterò da voi ri-
sposta a ciò, ed anche quando vorrete che
io vi mandi per mezzo del Mercantelli que-
gli esemplari delle vostre rime, che voi de-
siderate costì. D. Arcangelo ha avuto gran
piacere che coteste pitture abbiano potuto
in voi quanto doveano ; ed egli le stima
anche più ora , che vi fanno ricordar di
lui. Io poi vorrei essere tma antichità ro-
mana, acciocchè poteste ritrovarvi anche
me, o più tosto voi’rei essere uno di quei
bicchieri, che tien Leprotti, acciocchè se
non tra i monumenti antichi, mi ritrova*
ste almen nel convito , al quale se io in-
tervenissi, non invidierei a Platone il suo»
Addio, Algarottino mio caro ; state sano
ed amatemi , certissimo di essere riamato
più tosto più che egualinente. Etiam vale.