436 L E T T E R E
fretta; raa il dire a uu giovine furioso ccm
me se’ tu, non ci vuol fretta, so che è la
più aspra cosa del rnondo ; ed io ti com-
patisco, che ancorchè giovine io non sia,
sono però mal paziente, massime sul par-
ticolare di non poterti servire con quella
prontezza, che ricercherebbe il tuo deside-
rio ; premendo a ine , quanto a te che que-
sto tuo amico possa restar servito con ogni
maggior sollecitudine : ed ancorchè egli ti
avesse condotte a casa una dozzina di bel-
le l’agazze ; io tutto gli perdonerei ; non ri-
sguardando in lui, che il bel merito d’esse-
re tuo buon amico, che corae tale io l’ono-
ro e Io stimo molto più di quel che farei
per il suo merito proprio ; anzi ti prego ri-
verirlo distintamente a mio noine. II dot-
tor Francesco ti manda il tuo Anacreonte ;
io ti mando felici nuove di mia salute .
Tu segui a mandare a me tutte le mag-
giori sicurezze della tua buona grazia e del-
la tua sincera amicizia. Addio . Addio -
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fretta; raa il dire a uu giovine furioso ccm
me se’ tu, non ci vuol fretta, so che è la
più aspra cosa del rnondo ; ed io ti com-
patisco, che ancorchè giovine io non sia,
sono però mal paziente, massime sul par-
ticolare di non poterti servire con quella
prontezza, che ricercherebbe il tuo deside-
rio ; premendo a ine , quanto a te che que-
sto tuo amico possa restar servito con ogni
maggior sollecitudine : ed ancorchè egli ti
avesse condotte a casa una dozzina di bel-
le l’agazze ; io tutto gli perdonerei ; non ri-
sguardando in lui, che il bel merito d’esse-
re tuo buon amico, che corae tale io l’ono-
ro e Io stimo molto più di quel che farei
per il suo merito proprio ; anzi ti prego ri-
verirlo distintamente a mio noine. II dot-
tor Francesco ti manda il tuo Anacreonte ;
io ti mando felici nuove di mia salute .
Tu segui a mandare a me tutte le mag-
giori sicurezze della tua buona grazia e del-
la tua sincera amicizia. Addio . Addio -
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