438 L E T T E R E
Vinegia , onde sei nato , ne’quali paesi e
i caratteri e la carta e ogni altro capitale
degli stampatori sono più politi, più iina e
più abbondante, l’edizione sarebbe uscita
si bella, corn’esse meritayano. Ma noi sia-
mo a Bologna, ove si scarseggia, come tu
sai, d’ogni cosa, ed in ispecie di tali co-
modità. Ben posso dirti che la stampa qual
ch’ella sia stata, haavutotal direttore, che
miglior non avresti avuto per ciò, non di-
ròin Vinegia, o inFirenze, ma neppur per
tutta r Olanda e F Inghilterra , se colà le
tue rime si fossero mandate a stampare .
Dirotti ancora ch’ io sono arrivata ad aver
l’intento, ch’io desiderava, cioè di veder
le tue rinre stainpate con tanto onor tuo ,
sentendole lodar molto da quei, che son
desrni estimatori del Gasa, del Bembo e del
Petrarca. In somma io mi compiaccio me-
co stessa d’essere stata la promotrice , per-
chè si starapassero ; se a te ben sovviene
eh’io fui prima a parlarne nel mio gabinet-
to di Busso. Sicchè a me sono di molta
\
gioja per i’onore, che ne l’isulta a te, per
ii merito, che con te se n’è fatto France-
schin nostro, e per esserne io stata la pro-
mo-
Vinegia , onde sei nato , ne’quali paesi e
i caratteri e la carta e ogni altro capitale
degli stampatori sono più politi, più iina e
più abbondante, l’edizione sarebbe uscita
si bella, corn’esse meritayano. Ma noi sia-
mo a Bologna, ove si scarseggia, come tu
sai, d’ogni cosa, ed in ispecie di tali co-
modità. Ben posso dirti che la stampa qual
ch’ella sia stata, haavutotal direttore, che
miglior non avresti avuto per ciò, non di-
ròin Vinegia, o inFirenze, ma neppur per
tutta r Olanda e F Inghilterra , se colà le
tue rime si fossero mandate a stampare .
Dirotti ancora ch’ io sono arrivata ad aver
l’intento, ch’io desiderava, cioè di veder
le tue rinre stainpate con tanto onor tuo ,
sentendole lodar molto da quei, che son
desrni estimatori del Gasa, del Bembo e del
Petrarca. In somma io mi compiaccio me-
co stessa d’essere stata la promotrice , per-
chè si starapassero ; se a te ben sovviene
eh’io fui prima a parlarne nel mio gabinet-
to di Busso. Sicchè a me sono di molta
\
gioja per i’onore, che ne l’isulta a te, per
ii merito, che con te se n’è fatto France-
schin nostro, e per esserne io stata la pro-
mo-