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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 13): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-13]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28091#0037
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iNEtìlTEi 29

tiso in picciolo componimento , tanto più
che e fra Pisoni stà ottimamente »

Verso 55. Che pià d’uno è tra noi {he-
ne su l' Istro

Ten pervenne il romor).

pià d' uno val molti. Io spero che non lo
siano paragonati a’ loro contrarj : e se lo
fossero, non mi par cosa salubre il confes-
sarlo . Direi dunque Che taluno è sra noi}
hene su l' Istro ec. ; quei hene dovrebbe
esser tronco , come hen su V Istro . Vi sa-
ranno pochi esempj in contrario : e quan-»
do anche ve ne fossero a dovizia, io cre*
do che si debbano evitar al possibile le li-
cenze, che sempre accusano l’angustia del-

10 scrittore . Che sia pervenuto su l’Istro

11 romore che han fatto i nostri Pantilj,
fa loro molto onore, e non è vero : onde
se non avete motivo politico per asserirlo s
io direi : Ben taluno è fra noì ritroso e
impronto ec.

Verso 6g. JSton aureo tutto ec. Deside-
rerei che la fedele e bella traduzione del
verso Nil prceter Calvum et doctus canta-
re Catullum non fosse tanto disgiunta dal

no-
 
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