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L E T T E H E
y.
Parma 7. ottobrc 1 y56,
elice chi più di voi può aver contezza !
10 certamente più non so che addivenga
dell’ immortal vostra persona. Yo’ credere
che dolcemente corrano i giorni vostri,
che liorisca la vostra salute, che v’amino
le muse, come solevano ; ma se un cen>
no solo mi feste, onde rassicurar 1 e mie
conghietture, io ve ne saprei grado infi-
nito.
Ho dovuto in somma fretta raccorre al-
cune poesie per due monache illustri, che
sJ aggiungono all’altre. La marchesa Palla-
vicini, madre di queste, me ne pregò.
Dovetti raccorre in Parma quello , che po-
tevasi, e dovetti io scrivere tutto ciò, che
11 calor delìa mente mi dettò , e la brevi-
tà del tempo mi concesse . Yi mando una
copia di tali poesie. Forse una mia epi-
stola, che vi troverete, non vi dispiace-
rà. lo più non vi chieggo se venite a noi.
Temo
L E T T E H E
y.
Parma 7. ottobrc 1 y56,
elice chi più di voi può aver contezza !
10 certamente più non so che addivenga
dell’ immortal vostra persona. Yo’ credere
che dolcemente corrano i giorni vostri,
che liorisca la vostra salute, che v’amino
le muse, come solevano ; ma se un cen>
no solo mi feste, onde rassicurar 1 e mie
conghietture, io ve ne saprei grado infi-
nito.
Ho dovuto in somma fretta raccorre al-
cune poesie per due monache illustri, che
sJ aggiungono all’altre. La marchesa Palla-
vicini, madre di queste, me ne pregò.
Dovetti raccorre in Parma quello , che po-
tevasi, e dovetti io scrivere tutto ciò, che
11 calor delìa mente mi dettò , e la brevi-
tà del tempo mi concesse . Yi mando una
copia di tali poesie. Forse una mia epi-
stola, che vi troverete, non vi dispiace-
rà. lo più non vi chieggo se venite a noi.
Temo