Inedite.-
34 9
DEL MEDESIMO
X.
Bologna 20. lugìio 1756,
Se mai ho dovuto levarmi in superbia ,
egli è ora che sono fortunato di tanto da
aver trovato nella persona di lei , signor
conte , sì chiara tromba . Io le ne rendo
quelle grazie, che so e posso maggiori ;
alle quali si aggiungono anche quelle ch’io
le debbo pel dono del libro , di che ella
ha voluto essermi cortese. Non mancherò
di ubbidirla, acciocchè una si bella opera,
e che fa tanto onore all’Italia, sia cono-
sciuta in Germania, e per tutto là dove
si ha gusto di buone lettere .
Intanto poichè ella vuol pur credere che
le mie nugce sieno aliquid, riceva anche
questa con la solita sua benignità. Non co-
sx però che io non desideri sommamente
sentirne il yero giudizio suo, che sarà nor-
ma
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DEL MEDESIMO
X.
Bologna 20. lugìio 1756,
Se mai ho dovuto levarmi in superbia ,
egli è ora che sono fortunato di tanto da
aver trovato nella persona di lei , signor
conte , sì chiara tromba . Io le ne rendo
quelle grazie, che so e posso maggiori ;
alle quali si aggiungono anche quelle ch’io
le debbo pel dono del libro , di che ella
ha voluto essermi cortese. Non mancherò
di ubbidirla, acciocchè una si bella opera,
e che fa tanto onore all’Italia, sia cono-
sciuta in Germania, e per tutto là dove
si ha gusto di buone lettere .
Intanto poichè ella vuol pur credere che
le mie nugce sieno aliquid, riceva anche
questa con la solita sua benignità. Non co-
sx però che io non desideri sommamente
sentirne il yero giudizio suo, che sarà nor-
ma