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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 14): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-14]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28092#0013
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Inedite. 5

Sono i suoi versi condìti di quel rnolle
atque facetum , clie concessero altre volte
le Muse a Titiro e a Coridone : e bene a
lei si potria dir quelio, che della Eneide
dice l’istesso Yirgilio a Dante :

Ben lo saì tu , che la saì tutta cjuanta .

Nè meno della Eneide ella sa tutta quan-
ta laGeorgica, su cui cadono i miei dub-
bj ; poema, che dal più fino critico deìla
Inghilterra era riputato la più studiata e
compita opera di tutta l’antichità; come
quello, diceva egli, che fu scritto dal più
gran poeta nel fìore degli anni suoi, quan-
do la invenzione in lui era pronta , calda
la fantasia, fermo il giudizio, tutte le fa-
coltà della mente nella pienezza del vigore
e della maturità. Nelìa magniiica laudazio-
ne adunque che aì secondo libro della Geor-
gica fa il poeta della Italia , incomincian-
do, corne ben ella sen dee ricordare, con
la fertilità delle terre , con la qualità de’
bestiami ; viene alla munizione delle castel-
la, alla comodità delìeacque, alla ricchez-
za delle miniere ; seguita dipoi coìla virtù
dei popoli, con la ecoellenza de'capitani;
A 3

e con-
 
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