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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 14): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-14]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28092#0014
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6 Lettere

e conchiude hnalmente con Augusto, che
è la gemma dell’anello:

. . . hcec Decios, Marios, magnostjue CarniUos,
Scipiadas duros hello , et te, maxime Csesar,
Qui nunc extreniis Asice jam victor in oris
Imbelleni avertis Romanis arcibus Indum ,

Se non che la gemma è lasca ; e la lode
ch’ eglì dà ad Augusto pare un po’ magret-
ta , per doverlo porre sopra i magni Ca»
milli, i Marj e gli Scipioni. Egli è vero,
che gli ultimi termini dell’Asia , e le In~
die risvegliano nella mente la espedizione
di Bacco e di Aiessandro ; ma egli è an-
che vero , che quell’ Indo imhelle guasta
ogni cosa. Lelio Guidiccioni, uno de’tra»
duttori deli’Eneide, dice su questo luogo
in undiscorso, che è innanzi aila sua ver-
sioue , » che quantunque paja leggìero il
33 merito di debellare inimico debile; que»
33 sto istesso è gran lode ; perchè vuol di-
33 re, a fronte tua resta imbelle; tu lo fai
33 tale ; siccome Cesare in tm baìeno vinse
33 gli Asiani, contro cui sudando Pompeo
33 acquistò tanta riputazione « . Ma pochi
di sano ingegno si vorranno, cred’io, ap-

pagare
 
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