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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 14): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-14]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28092#0058
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6 O L E T T E R. E

migliare Ia lingua francese , io ho durato
non picciola fatica a vestirne l’indole e
prenderne l’andamento in maniera , che
non ci dovesse in quella scrittura esser
del forestiero per le dilicate orecchie de5
Parigint e per le sue . E quivi ho cono-
sciuto per prova, quanto s’ahbiano il torto
cgloro , che si dànno a scrivere in altre
lingue, che la propria , Altro è il corpo de5
concetti, non che, delle locuzioni di una
nazione , ed altro quello di xtn’akra. La
qual diversità procede dal clirua, dalla re-
ligione, dalla qualità degli stuclj, dalla co-
stituzion del governo, dalla grandezza dell’
imperio : talchè per iscrivere conveniente-
mente in linguaggi stranieri, faria mestiere
prendere le varie sorme di Proteo, o al-
rneno di quel Greco che poteva gar eggiar
di pulitezza con gli Ateniesi, di austerità
cogii Spartani, e di mollezza cogli Asiati-
ci : -pauci quos ccquus amavit Jupiter. E
forse il solo che sia uscito con lode da
tale impresa fu l’abate Regnier, il quale
fu nella poesia coine Pussino nella pittu-
ra ; voglio dire uomo francese, e autore
Itaìiano ; tanto è lo studio cld egli pose

die-
 
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