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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 14): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-14]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28092#0062
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54 L £ T T E R E

che abbia ìn sè novità , è una clelle prin-
cipali qualità del poeta , che non voglia
andar confuso nella mandra degl’ imitatori.
Ora ciò è impossibile a farsi da chi pren-
de a comporre poerni latini. Diranno, che
quel tuo nuovo accozzamento d’idee, quel
traslato, benchè leggiadro per sè, non è
altrimenti latino, non se ne trovando esem-
pio negli autori : e però e’si vanno cucen-
do insiemB centoni il più de’ latinanti .
Un' aìtra considerazione ancora si è per
quelli che scrivono latìnamente inverso, o
in prosa, ed è quella della meseolanza di
locuzioni toìte da autori eterogenei, cììrò
così, tra loro , benchè classici . Nel qual
vizio si cade troppo spesso anche da’ mi-
gliori, per cui si viene a rompere la uni-
tà e la uguagìianza deìlo stile. JJnus et al-
ter aclsuitur pannus , Ed egli è quasì im-
possibile a non caderci, per dover noi rac-
coglier le parole di pochi e morti scritto*
ri, quasi gocciole dalle grondaje, come di-
ce il Davanzati , e non potere attignere
dal perenne fonte della città . Ben fanno
adunque le nazioni di oggigiorno a scriver
ciascuna nel proprio stio linguaggio; e trop-

po
 
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