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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 14): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-14]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28092#0071
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Jnedxtes 65

to dolcissimo, e ini vien voglia di tenerle
dietro quanto per me si può ; ina per im
iibro tale, signor Conte mio, non può lu-
singarsi, per quel ch’io sappia, nessun uo-
mo de’nostri dì di gareggiare con esso lei.
Anche di questo mi par di sentire diletto,
e conchiudo di voler fare quanto potrò
per non essere indegno di si chiara amici-
zia. Ella non si sdegni deiia mia, benchè
mi vegga sì lontano e sì basso ; e per quan-
to le andrà dicendo l’Europa di giorno in
giorno , che elia è del primo ordine tra. i
priini, e che non deve avvilirsi con altri,
dopo d’aver seduto con Platone con Tul~
lio con Luciano con Pascal con Fenelon
con Gaìileo con Pope e con tali altri ; non
creda, non creda tutto alla rinfusa . II giu-
dizio clell' Europa riceva pur come vero ,
giacchè un tal giudice è incorruttibile , e
andrà d’ accordo colla posterità ; ma non
creda ai consiglio pessimo di schifare il
comraercio di noi altri mediocri . Poco
onor le sareino nel vero col nostro corteg-
gio ; ma molto se ne farà ella stessa colla
sua degnevolezza. lo scrivo cose alquanto
frivoleeh? Ma se ella fosse ne’miei panni,

co-
 
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