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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 14): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-14]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28092#0082
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74 L E T T E R E

abbian potuto a richiamarla tra noi , ben
i'intendoj ina che le sue promesse non.
sieno più forti de’ miei versi ,, questo mi
pare assai strano. Se Tinvidia potesse una
volta sarle impressione, ìe direi che il no-
stro autunno sarà sul lago di Garda, ma
chi sa che ella non rida della nostra sem-
plicità? Un re taìe, una corte ? una villa>
un favor di più regni e di più principi *
qual ella gode, ben vagliono più che-quat-
tro reti di Sirmione , o cento pecore di
Briano, o d/Arco. Aìmeno una sua lettera
è quel che non può ella neganni > e non
sì breve come pur suole , nia così lunga
che alquanto aì mio desiderio , e alla sua
ìontananza supplisca. Si stampa eglì il se-
condo tomo aspettatissimo , oppnr entra
egli a compier la burla dì noi altri Italia-
ni troppo creduli ? Non fosse mai quel
primo venuto , che non avremmo sì caro
pagato il piacere di leggerlo con la rabbia
di non poter leggerne tin aìtro. Dov’ ò la
fede data, dove ? . s . Ma chi nou perde-
rebbe la fede tra i Daci e i Geloni ? Sig^
Conte mio caro > conservatevi un buon.
©attolico e un buono promettitore ; perchè

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