L E T T E K. E
GIUSEPPE PECIS
XXII.
Milano q■ luglio 1760.
Oh quanto sarebbe desiderabile che tutti
coloro che viaggiano così conoscessero le
nazioni , e così ne parlassero , corae ha
V. S. Illustrissima conosciuto la nazion
Russa, e ne ha parlato ! Ho lette, e rilet'
te le sue lettere con infinito piacere , ed
ammirazione . Se di simili lettere ella cl
regalerà sopra tutte ìe nazioni che ha ve-
diite, potrà giustamente acquistarsi il tito-
lo di nuovo Strabone, tauto però dell’an-
tico più ammirabile, quanto maggiore è Ja
universalità de’suoi talenti. Io non posso
poi ubbidirla con presentare uno de’ due
eseinplari, cbe mi ha fatto avere, alìa signo-
ra contessa della Somaglia, perchè uno n©
ho donato a monsignor Borroraeo, sembran-
domi
GIUSEPPE PECIS
XXII.
Milano q■ luglio 1760.
Oh quanto sarebbe desiderabile che tutti
coloro che viaggiano così conoscessero le
nazioni , e così ne parlassero , corae ha
V. S. Illustrissima conosciuto la nazion
Russa, e ne ha parlato ! Ho lette, e rilet'
te le sue lettere con infinito piacere , ed
ammirazione . Se di simili lettere ella cl
regalerà sopra tutte ìe nazioni che ha ve-
diite, potrà giustamente acquistarsi il tito-
lo di nuovo Strabone, tauto però dell’an-
tico più ammirabile, quanto maggiore è Ja
universalità de’suoi talenti. Io non posso
poi ubbidirla con presentare uno de’ due
eseinplari, cbe mi ha fatto avere, alìa signo-
ra contessa della Somaglia, perchè uno n©
ho donato a monsignor Borroraeo, sembran-
domi