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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 14): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-14]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28092#0354
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346 L E T T E R E

re i miei studj. Or via eila mi scusi, ed
ammetta le mie ragioni, perchè sono belle
e buone . Ghe se vuole lagnarsi di me per
non avere avute mie ìettere , non potrà
però dire di non avere più volte ricevuti
i miei riverenti saluti, e le mie scuse dal
sig. dottor Patriarchi, che di sar ciò l’ ho
più volte pregato .

Le notizìe dei signor Maurino, che col-
ìa sua dei tre iuglìo rai ha recate, mi fu-
rono carissime . Mi consolo veramente ,
quando sento che in Itaìia riiiorisca qual-
che vaiente architetto, deì quaìi da iungo
tempo è già spenta la razza . L’architettu-
ra è la più sgraziata fra le arti del dise-
gno . Nella pittura e neila scultura ci so-
no sernpre stati , e ci sono degii uomini
distinti, ma nell’arte del sabbricare è più
di un secolo e mezzo , che si pena a ve-
derne un pajo . Iddio vogiia, che si cam-
bi inssusso. Ma sin che eli architetti non

O

istudieranno i’antico, saremo sempre nella
dejezione, in cui siamo. Ma basti di que-
sto ; che se io volessi dir quello , che dir
si potrebbe, seriverei una ìamentazione più
lunga di queile di Geremia.

Per-
 
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