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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 14): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-14]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28092#0411
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1 N E D I T È »

dal che si è fatto, che ad un originale pie-
no di spirito e vita, ha sostituita una co*
pia languente, e pressochè morta ..

Che se l’Iiiade del Saivini fosse liscita
a’ tempi, in cui quel Zoilo della Francia ,
veduto Omero sotto la maschera de’tradut-
tori, tra gli altri pretesi difetti sofserir non
poteva certe comparazioni, che lunghe gli
sembravano a dismisura ; allora sì che ye-
duta per sorse ìa presente , tacciata Favreb-
be per dilorabata, e com’ egli dire solea j
di lunga coda .

Nè qui varrebbe l’addurre in sua difesa
il differente genio della greca lingua e ita-
iiana, per cui il Salvini ha dovuto assai
volte alquanto disfondersi, per far sentire
tutta la forza del greco ; poichè di quanto
legger motnento sia una tale apologia, ab-
bastanza I’ ha dimostrato F abate Regnier
nelFillustre tentativo su i primi otto canti
deli’Iliade d’Omero da lui in verso sciolto
yolgarizzati ; ne’quali la ristrettezza del no-
stro endecasillabo cammina sempre del pa-
ri con la lunghezza del gfeco esaraetro .

Ma non la finireì di qui al die judicii,
come disse un toscanissimo Toscano , s©

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