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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 14): Lettere Italiane — Venezia, 1794 [Cicognara, 3-14]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28092#0416
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4 o8 L E T T E R E

3Tio ravvolgendo, onde prendere giusta ven-»

detta de’Greci.

ZèO 'TTaTsp, « veuzoi^is A'pu raì's xstpr$px e py% ,
oaaario vrz xotì oìov xTrcóxzae Xttòv àyjziav

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répTrovrat KvV/Mrs, xxì Stpyvpòro%os A’tÓWcov .

Così a Giove favella la dea Giunone nel
quinto , e il Salvini :

Giove padre con Marte, or non tì cruccì
'JJi sz forti lavori? Quanto e quale
Egli distrusse mai popol d’Achei,

Così alla peggio, e senza garho o modo !
E questi godon Cipri, e Apoìlo d’arco
Argenteo armato .....

I primi quattro versi, quanto alla fedel»
tà, camminan benissimo, ma non così può
dirsi del resto . Lascia egli primamente 1’
exifAot, che esprime il tacito coropiacimen-
to di Apollo e di Yenere , dopo di aver
indotto l’animo di Marte a combattere con-
tro de’Greci. Appresso si perde nella ver-
sione Yigol y*xos» per cui Giunone fa sen^.

tire.
 
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