L E T T E R. t
126
DEL MEDESIMO
/
XXVII
Bologna 10. settembre 1769.
L sigo Agostino Paracîisi è un gentiluomo
di Reggio che ha scritto di molto leggiaclri
veiTi, e composto di cose assai gentili. Jl
miglior pensiero 'che gii sia caduto in ani-
mo, benchè forse il più difsicile da ese-
guirsi, è di tradurre un Voltaire, e di tra-
sportare i forti e nerboruti vostri modi sul-
la nostra lira. Egli ha messo in versi ita-
liani il vostro Cesare. Ne ho veduto qual-
che pezzetto, che mi è piaciuto moltissi-
mo . Ha voluto che io vi annunzj questa
sua versione e il nome suo . EHi ve la
O
manderà quanto prima, ed ella sarà pre-
cecluta da una epistola in versi a voi inti-
tolata.
Mi piace avere una occasione di ricor-
dare la rnia amicizia e îa mia stima all’ ono-
re
126
DEL MEDESIMO
/
XXVII
Bologna 10. settembre 1769.
L sigo Agostino Paracîisi è un gentiluomo
di Reggio che ha scritto di molto leggiaclri
veiTi, e composto di cose assai gentili. Jl
miglior pensiero 'che gii sia caduto in ani-
mo, benchè forse il più difsicile da ese-
guirsi, è di tradurre un Voltaire, e di tra-
sportare i forti e nerboruti vostri modi sul-
la nostra lira. Egli ha messo in versi ita-
liani il vostro Cesare. Ne ho veduto qual-
che pezzetto, che mi è piaciuto moltissi-
mo . Ha voluto che io vi annunzj questa
sua versione e il nome suo . EHi ve la
O
manderà quanto prima, ed ella sarà pre-
cecluta da una epistola in versi a voi inti-
tolata.
Mi piace avere una occasione di ricor-
dare la rnia amicizia e îa mia stima all’ ono-
re